Scopo della ricerca
La gravidanza oltre termine (oltre 294 giorni o 42 settimane compiute) è associata ad un’aumentata incidenza di mortalità e morbilità perinatale. Nella gestione di queste gravidanze, l’induzione del travaglio di parto è associata ad una significativa riduzione della mortalità perinatale, rispetto alla condotta d’attesa. Tuttavia, circa il 20% delle gravidanze sottoposte ad induzione esita in un taglio cesareo.
E’ stato dimostrato che nelle donne sottoposte ad induzione del travaglio, un’ecografia pre-induzione comprendente la valutazione della lunghezza e dell’angolo posteriore della cervice uterina, della posizione dell’occipitale fetale, nonché le caratteristiche materne come la parità, l’epoca gestazionale, l’età ed il BMI, insieme forniscono un’utile previsione della probabilità di taglio cesareo. Per esempio, la probabilità di parto cesareo aumenta di circa il 10% per ogni aumento di 1mm, oltre i 20mm, della lunghezza della cervice uterina e la probabilità si riduce di circa il 75% nelle multipare, rispetto alle nullipare con il medesimo valore di cervicometria. Sono stati sviluppati una serie di modelli, comprendenti caratteristiche ecografiche e demografiche, che permettono di classificare le donne in un gruppo ad alto o basso rischio di taglio cesareo e forniscono una stima personalizzata della probabilità di successo dell’induzione. Si ritiene che i parametri ecografici abbiano u maggior valore predittivo dell’esito dell’induzione, rispetto allo score di Bishop (calcolato con l’esplorazione ostetrica digitale).
Le finalità del presente studio sono:
a. valutare la validità dei modelli precedentemente proposti, basati su caratteristiche ecografiche e demografiche, nel predire la probabilità di taglio cesareo dopo induzione del travaglio di parto nelle gravidanze oltre il termine di gestazione
b. determinare se le previsioni fornite dalla valutazione ecografia a 41 settimane differiscono da quelle ottenute con una successiva valutazione a 42 settimane di gestazione
Materiali e Metodi
1. Strategia di ricerca: studio prospettico longitudinale
2. Criteri di inclusione: gravidanze singole con feti vitali in presentazione cefalica e in assenza di segni di rottura delle membrane a 41 (da 40+4 a 41+3) settimane di gestazione. Epoca di gestazione confermata da una datazione necografica eseguita all’inizio del primo trimestre. Età materna minima 16 anni.
3. Arruolamento: tutte le gravide che non avranno partorito spontaneamente entro la 41^ settimana di gestazione verranno valutate nell’Ambulatorio delle Gravidanze Oltre Termine ed informate dello studio. L’arruolamento nello studio verrà previo consenso informato scritto della paziente. Tali pazienti verranno sottoposte ad ecografia trans-addominale per determinare la posizione dell’occipitale fetale e ad ecografia trans-vaginale per la valutazione della lunghezza e dell’angolo della cervice uterina. Queste valutazioni avverranno a 41 settimane e verranno ripetute a 42 settimane, immediatamente prima dell’induzione. I reperti ecografici non verranno messi a disposizione della paziente o degli ostetrici che la seguiranno durante il travaglio.
4. Valutazione della cervice uterina: la sonda trans-vaginale verrà posizionata in vagina a circa 3 cm dalla cervice, per evitare possibili distorsioni della posizione o forma del collo uterino stesso; verrà ottenuta una scansione sagittale in cui sarà visibile la mucosa endocervicale ecogenica lungo tutto il canale cervicale. I calibri verranno posizionati per misurare la lunghezza del canale cervicale tra i punti estremi in cui le pareti della cervice sono giustapposte. Verranno effettuate 3 misurazioni e verrà registrata quella minore e tecnicamente più corretta, in assenza di contrazione uterina. L’angolo posteriore del collo uterino verrà misurato con un goniometro applicato ad un’immagine ecografia presa in sezione sagittale, a livello dell’orifizio uterino interno e approssimato al 10° più vicino. In caso di un collo con “funneling” o eccessivamente angolato, l’angolo sarà misurato in corrispondenza della giunzione tra la linea che misura la lunghezza cervicale e la parete uterina posteriore.
5. Determinazione della posizione dell’occipitale fetale: a questo scopo la sonda ecografia verrà posizionata, in scansione traversa, in corrispondenza della regione sovrapubica dell’addome materno. I punti di riferimento indicativi della posizione fetale sono le orbite per la posizione occipito-posteriore, la “mieline” cerebrale per la posizione occipito-trasversa e il cervelletto per la posizione occipito-anteriore. Per quanto riguarda l’ultima, la colonna fetale verrà visualizzata nel suo piano sagittale e tracciata dal torace fetale all’occipite. Tali reperti verranno registrati in un’immagine ecografia nella quale sarà rappresentato un cerchio, come un orologio, suddiviso in 24 parti e la posizione verrà descritta come anteriore se l’occipite si troverà tra le ore 9.30 e le ore 2.30, traversa tra le ore 2.30 e 3.30 e tra le 8.30 e 9.30 e posteriore se si troverà tra le 3.30 e le 8.30 .
Risultati attesi
I parametri di valutazione dell’outcome (“outcome measures”) saranno:
a. incidenza del taglio cesareo dopo induzione del travaglio di parto.
b. incidenza dell’inizio spontaneo del travaglio di parto, dopo le 41 settimane, che esita nel parto vaginale.
c. incidenza dell’inizio spontaneo del travaglio di parto, dopo le 41 settimane, che esita nel taglio cesareo.
Ci si propone di valutare le possibili correlazioni tra variabili demografiche ed ecografiche (queste ultime relative alla posizione fetale e alla lunghezza della cervice uterina) e probabilità di successo dell’induzione del travaglio post-termine, con lo scopo di ottenere una previsione precoce della necessità di taglio cesareo.
Analisi statistica
Per dimostrare che questo modello è accurato nel predire la probabilità di taglio cesareo dopo induzione del travaglio di parto nelle gravidanze post-termine, sarebbe necessario valutare 1250 pazienti (lo studio verrà svolto in collaborazione con “Harris Birthright Research Center for Fetal Medicine” - King’s College Hospital Medical School, London, UK (Direttore: Prof . K. Nicolaides).